Il femminicidio di Noelia Rodriguez con 18 coltellate, ecco perché è stata uccisa: «Modello di prepotenza maschile»


Aveva ucciso con diciotto coltellate la sua ex compagna dopo averle mostrato un anello per convincerla a sposarlo e per colpirla, dopo il suo rifiuto, aveva ferito anche la figlia che aveva tentato di difendere la madre. 

La condanna a 24 anni per il killer della donna

Per questo motivo Maximo Aldana De La Cruz, 55enne reoconfesso per il delitto di Noelia Rodriguez, 44 anni, uccisa a Rimini nel pomeriggio del 19 maggio del 2022 alla fine del gennaio scorso era stato condannato a 24 anni e due mesi di reclusione e al risarcimento della parte civile con una provvisionale di 50mila euro dal Tribunale di Rimini. A quasi due mesi dal verdetto sono state rese note le parole usate dalla Corte D’Assisi presieduta dal giudice Fiorella Casadei nella sentenza. Maximo Aldana De La Cruz «agì secondo il suo modello di prepotenza maschile, punendo l’ex che non intendeva sottostare al suo diktat», ovvero quello di sposarlo. Un diktat, appunto, perché la sua ex compagna aveva fatto di tutto per non rivederlo e per stare il più possibile lontano da lui.

La proposta di matrimonio: «Che non avrebbe avuto esiti positivi»

«Aldana sapeva infatti che l’incontro non gli sarebbe stato affatto favorevole – si legge in sentenza – per i continui e ripetuti, costanti atteggiamenti di distacco che la Rodriguez gli aveva manifestato, fino a fargli intendere di una possibile nuova relazione intrapresa, così che la consegna dell’anello rappresentava più un pretesto che una reale opportunità». Un pretesto finalizzato ad aggredirla e ucciderla. Secondo i giudici, quindi, lei aveva chiaramente detto «no», ma lui non aveva voluto capire «tanto da sopprimere quella ribellione con l’eliminazione della stessa persona irriducibile». L’omicidio si consumò in Via Dario Campana a Rimini poco fuori dal centro storico. 

Gli abusi e le violenze subite dalla donna

Gli agenti della Polizia di Stato arrestarono Aldana che confessò subito di aver commesso il delitto. Entrambi, vittima e aggressore sono di origine peruviana. La coppia aveva avuto una relazione durata 15 anni quando entrambi erano in Perù, che negli ultimi tempi era sfociata in atti persecutori ma anche violenze messe in atto dall’uomo nei confronti dell’allora compagna.

La coppia e le vessazioni

Violenze e vessazioni che nel 2021 avevano convinto Noelia Rodriguez a trasferirsi in Italia, a Rimini dove iniziò a lavorare come badante dopo aver troncato i rapporti con il compagno. Maximo Aldana, invece, era arrivato a Milano nell’aprile del 2022, usufruiva di un visto turistico per soggiornare in Italia ed era convinto di convincerla o di costringerla a tornare in patria. Non appena fu portato in Questura per l’interrogatorio confessò tutto. «Non accettavo che non volesse più tornare a stare con me. Le avevo chiesto di sposarmi ha rifiutato e l’ho uccisa». Malgrado Aldana fosse stato collaborativo durante le indagini i pm titolari del fascicolo Davide Ercolani e Stefano Celli avevano chiesto ergastolo.